Che bello tornare a casa e trovare
il brodino caldo preparato con tanta cura dalla mamma. Il brodino con le verdure
fresche e il formaggino Susanna. La mamma sa già quando hai il raffreddore alle
ossa e non devi nemmeno chiamarla la sera prima di uscire dall’ufficio per
ordinarle le cure, lei è a casina che aspetta solo quello. La mia mamma stasera
mi ha rimboccato le coperte e adesso sono qui nel mio lettino caldo che scrivo
la mia influenza. La mia influenza in realtà non è un virus credo piuttosto che
sia una sorta di malattia mentale. Infatti prima quando la mia mamma preparava
il brodino ed io ero lì che la guardavo con ammirazione mi sono resa conto che
quella vicino ai fornelli ero io anche perchè l’altra non è così bassa e poi ha
i capelli biondi e gli occhi azzurri come le donne del nord-est Europa e nel
domandarmi se effettivamente io sono la figlia di lei mi è venuto il dubbio
che io sia la madre di me perchè sicuramente in questo modo mi somiglierei di
più. Ma la verità è che oggi avrei voluto che fosse qui o forse vorrei essere io
lì, nella casa dei ricordi, nella città con più memoria. E’ frequente per me
sentire le mancanze, ma questa non è tra quelle ricorrenti. Quelle ricorrenti
sono quando la mattina mi sveglio e mi accorgo di aver finito i cotton fioc e mi
rendo conto che mi mancano, mi manca l’orgasmo del condotto uditivo che solo
quei bastoncino possono provocare. O ancora quando apro il frigo e non trovo i
carciofini sott’olio misto aceto e mi mancano perchè mi manca l’orgasmo delle
papille gustative che quei vegetali poco fortunati nel loro aspetto riescono a
darmi. Ci sono cose delle quali cerco di non approfondire la mancanza come ad
esempio quando mi manca il pigiamino rosa con gli orsetti che è sempre lì
nell’armadio a muro nel corridoio lato notte, o ancora quel gesto ordinario che
facevo ogni sera prima di lasciarmi andare al sonno, ossia di tirare su il
letto-brandina che di giorno giaceva sotto l’armadio a ponte e il suo
scricchiolare ad ogni mio movimento, quanto l’ho odiato e quanto stanotte vorrei
restare sveglia ad ascoltarlo. Forse è solo l’influenza.
sabato, 22 ottobre 2011
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