domenica 29 gennaio 2012

Il mercatino dell' usato


Qualche tempo fa da Zara vidi una donna che con arrogante insistenza mostrava alla commessa un maglioncino nero a V un pò usurato e le diceva: “ne voglio uno uguale, ce l’ha uno uguale? L’ho acquistato qui circa venticinque anni fa e adesso ne vorrei uno identico”. La commessa con estrema gentilezza e mostrando anche un certo rammarico cercò di far capire alla giovane donna anziana che ormai quel golf era fuori produzione ma che comunque nella nuova linea ne avrebbe trovati di nuovi alla moda e di migliore qualità. La donna presa da un imbarazzante crisi di nervi iniziò ad urlare : ” ho detto che ne voglio uno identico ma nuovo, non potete permettervi di vendere dei prodotti e poi di non rivenderli mai più”. La commessa basita dalla reazione della donna non riuscì a trattenersi dal rispondere dimenticandosi del fatto che nonostante l’ assurda pretesa il cliente in quanto tale e per definizione ha sempre ragione: “giovane donna anziana, i maglioncini a V non sono mica come gli uomini che può commissionare ad un sarto e farseli fare su misura ogni volta che vuole? Quel maglioncino orami obsoleto andrebbe sostituito e se anche dovesse trovare un sarto tanto folle da decidere di riprodurlo come forse ha fatto con il suo sesto marito imitazione del quinto si ricordi che resterà pur sempre una mera copia del primo privo di storia, tra l'altro se fosse mia nonna le consiglierei di smetterla di vestire di nero simbolo della sua defunta verginità”. Il direttore intervenne allontanando la commessa e regalando alla donna un foulard a nido di rondine color noce pesca.
Il giorno dopo tornai da Zara per parlare con la commessa volevo chiederle il numero di telefono del sarto, lei non c’era, credo che le fosse avvenuto il licenziamento però c’era la giovane donna anziana che reclamava la mancanza di un paio di calze sexy leopardate che la sua amica Ottavia aveva acquistato lì durante la chiusura degli accordi di Bretton Woods. La nuova commessa reagì in malo modo, il direttore questa volta regalò alla donna un paio di reggicalze con le borchie ed io chiaramente non reperii il numero del sarto.
Mi allettava l’idea di farmi fare un uomo della mia taglia, alto il gisto per evitare di non sentirmi all’altezza.
Camminando verso casa realizzai che solo un tonno avrebbe abboccato alla storia del sarto e che gli uomini così come le donne si trovano sulle bancarelle al mercato dell’usato, dove nessun pezzo è uguale all’altro e dove tutto ha già una storia da raccontare nuova per chi sarà pronto ad ascoltare.
Luglio forse è un mese troppo caldo per andare al mercato soprattutto per chi ogni tanto soffre ancora di cali di pressione.


martedì, 05 luglio 2011

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