domenica 29 gennaio 2012

Il padre di Giacomo


Devi fare networking, devi farti piacere la gente.
Ti serve perchè il babbo di lui compagno della mamma di lei ha il figlio che lavora dal fruttivendolo sotto casa e potrebbe aiutarti a trovare le patate novelle di stagione.
Devi conoscere la figlia del macellaio che può venderti la carne senza grasso.
Devi conoscere il figlio della lavandaia che può farti lo sconto sulla camicia macchiata di Didò.
Devi conoscere la figlia dell’oncologo così quando ti diranno che hai un cancro alle ciglia avrai già il medico di fiducia che potrà dirti: “mi dispiace hai quarantacinque secondi prima di vivere la morte”  quasi come se il fatto che ti stia dando del tu possa rassicurarti.
Nessuno ti dice che devi conoscere l’Ariario perchè l’aria ancora non si paga e non c’è nessuno che la vende, eppure qualcuno che la somministra gratis c’è.
Secondo me è il padre di Giacomo, il mio migliore amico conosciuto per caso mentre giocavo con i ragni nel garage ma lui di suo padre preferisce non parlare.
Dentro di te sai che sei in grado di scegliere le patete, che il cancro alle ciglia non ti verrà perchè al massimo potrà venirti quello ai polmoni a causa della ginnastica imposta alle tue dita come terapia d’urto contro le giornate che loro stesse trascorrono su un ratto a compilare file excel 2010.
E soprattutto sai che il giorno in cui ti sentirai dire lei ha un tumore, che te lo dica l’amico oncologo o l’oncologo sconosciuto farà lo stesso.
Che ti diano del lei o del tu di fronte alla morte non c’è rassicurazione, di fronte alla morte c’è la morte e basta, non ci sei più nemmeno tu.
Giacomo non mi ha mai raccomandata per la carne senza grasso o le patate novelle e anche volendo non avrebbe potuto però mi ha raccontato tante storie belle di daini messicani ed era lì quando suo padre mi ha regalato l’ultimo profondo respiro.

giovedì, 14 aprile 2011

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