domenica 29 gennaio 2012

Apnee


Le apnee sono quei momenti in cui all’improvviso ti manca l’aria, il cervello non si ossigena, non ragioni e quando poi pensi che stai per morire quasi per ripicca l’apnea va via e rirespiri come se tutto fosse successo.
Esistono due tipi di apnee. C’è  quella colposa-visiva ossia quando ad esempio la mattina ti alzi vai allo specchio, ti guardi, realizzi che quel mostro sei tu e il respiro viene a mancare. La convalescenza dura circa venti minuti il tempo di una doccia e un pò di trucco.
Poi c’è quella dolosa-acquatica ossia quando terze parti intervengono in maniera non poco dominante nelle esistenze di quelli che siamo noi e come massi attaccati alle caviglie per non dire alle palle ti trascinano sott’acqua provocando apnee talvolta brevi e superficiali, talvolta più profonde e durature. La convalescenza varia da uno a centoventisettemilatre anni.
Se alla stanchezza polmonare causata dal prendere e riprendere fiato poi si aggiunge la demenza causata dai momenti in cui l’ossigeno viene meno l’esitenza assume un peso pesante, le facolta’ intellettive si azzerano ed inizi paradossalmente a pensare che i piccioni in fondo siano anch’essi delle creature meravigliose titalari di diritti e doveri.
Visto che stavo per superare il limite consono della follia a causa delle continue apnee dalle quali per lunghi periodi mi sono lasciata dominare, il medico della famiglia, quella che si compone di me e del nucleo che sono io, mi ha prescritto una bombola pressurizzata con ventotto anni di ossigeno all’interno.  Non so bene se sono pochi  e comunque per sicurezza sto già mettendo da parte dei danari. Se inizio a risparmiare stanotte tra altri ventotto anni dovrei avere almeno cinquemila lire sul conto arancio e ad occhio e croce rossa considerando l’inflazione una ricarichina da circa dieci anni di ossigeno dovrei riuscire a permettermela.
Adesso quando i piccioni fanno i loro bisognini in volo sui miei panni stesi e poi soddisfatti e fieri si riposano sulla ringhiera del balcone non sto più lì a fargli il solletichino sotto le ali e non gli mando più i bacini dalla finestra. Devo dire che la situazione è già notevolemnte migliorata. 


martedì, 13 settembre 2011

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